Belmonte Calabro (CS):
Un Viaggio nella Storia e nella Bellezza
Benvenuti a Belmonte Calabro, un incantevole borgo situato nella provincia di Cosenza, nel cuore della Calabria. Questo piccolo comune, ricco di storia e tradizioni, offre ai visitatori un’esperienza autentica e indimenticabile, immersi in paesaggi mozzafiato e nella cultura locale. Alcuni storici hanno sostenuto che il toponimo Belmonte indichi un luogo ameno e tranquillo. In realtà, esso deriva da un antroponimo d’origine francese che dà, appunto, il nome al paese. Tuttavia, all’occhio dell’osservatore attento, l’etimo appare calzante perché il paese si eleva, maestoso e quieto, dall’alto di una brulla collina a m. 262 sul livello del mare. Belmonte è un paese della riviera tirrenica cosentina di cui il suo esponente letterario più illustre, Galeazzo di Tarsia, ne descrive le sponde fiorite e dilettose, le colli, le ombre e le rive, le fontane cristalline e vive, le chiare, fresche correnti e le lucid’onde, i verdi prati, gli alti poggi e boschi ameni, le notte rugiadose e i dì sereni.
L’acuta sensibilità del Tarsia, che ha trasfuso in una poesia calda e appassionata, originale per i suoi tempi, ci regala versi che ancora oggi convengono con la reale bellezza del luogo. Il suo territorio vasto e vario per assetto morfologico, confina con i comuni limitrofi di Amantea, S. Pietro, Lago, Mendicino e Longobardi, e sconfina nella distesa azzurra del Mar Tirreno, dalle cui acque emergono gli scogli di Isca, oggi oasi marina naturale protetta e salvaguardata dal WWF.
Questi due speroni di roccia emergenti di una catena rocciosa sottomarina, si uniscono ad un promontorio denominato Capo Veri, in origine a picco sul mare. Il territorio Belmontese, esteso ad arco aperto sul mare, ha una superficie di 23.89 Km, comprende una larga fascia costiera, abbraccia colline e montagne e giunge fino alle pendici di un vulcano spento: il Monte Cocuzzo, il cui etimo greco ci rivela la cattiva cavità che lo caratterizza, è posto a 1541 metri. Da questi luoghi, quando il cielo è limpido e sereno, è possibile scorgere il profilo del massiccio dell’Aspromonte ed il contorno sfumato dell’Etna. Per la sua particolare posizione sul territorio cosentino, Belmonte si offre come meta turistica alternativa e soddisfacente i gusti di un turismo sempre più esigente. Le acque cristalline del Mar tirreno, i paesaggi incontaminati e le montagne verdeggianti, invitano il turista a soffermarsi in questi luoghi dove il tempo sembra essersi fermato, intrisi di sapori antichi, di profumi, di colori forti e intensi, ditradizioni secolari.
Gli abitanti del luogo, detti Belmontesi, sono circa 3100, senza contare la massiccia ondata dei turisti nei mesi estivi che tocca punti molto elevati di presenza turistica sul territorio. I residenti, però, non sono accentrati nel capoluogo, vivono sparpagliati nelle numerose frazioni:Poliano, Vadi, Spineto, Salice, Palombelli, Annunziata, Petrone, Cava, Serra, Piane, Viglia, Buda, Fosse, S.Barbara, Regastili, Campodimare, Parte, Oliveto, Cuoco e Marina. Il territorio è molto fertile, il suolo produce soprattutto ortaggi, agrumi, frutta d’ogni genere fra cui spicca il fico, materia prima di una rinomata lavorazione artigianale locale che lo ha esaltato di sapori nuovi rendendolo tipicità raffinata, presente sulle tavole italiane ed estere. Poi, formaggi, olio e vini generosi, frutta secca e dolci ad iosa. Vi è ancora praticata la pesca, la pastorizia, l’allevamento dei suini, caprini e bovini, la produzione del miele e la coltivazione del pomodoro, famoso ecotipo locale dalle apprezzate e squisite qualità organolettiche, unico nelsuo genere. Nei tempi opportuni, vediamo ancora molti contadini prestarsi alla raccolta della legna, dell’uva, delle olive, delle castagne, dei funghi e alla preparazione delle più svariate conserve.
Il centro storico
Il territorio raccoglie moltissime testimonianze storiche: monumenti, palazzi, chiese e un bellissimo centro storico. Esso rappresenta un piccolo gioiello architettonico arroccato alla base di un castello medievale di cui, oggi, non restano che pochi ruderi. I suoi rioni sono ancora ricordati con le vecchie denominazioni, come u borgu, u muragliu, u mancu, u diàstru, a chiazza. Passeggiando per questi luoghi quasi intatti, sembra possibile respirare ancora un'aria di vita semplice, laboriosa e modesta e trovare delle vecchie botteghe artigiane del calzolaio e del sarto e alcune massaie, vestite di costumi tipici, intente ai lavori di ricamo e di cucito. Immersi nell' esplorazione di questi luoghi, si ammirano le antiche case caratterizzate da davanzali e da terrazzini fioriti che danno accesso a splendidi panorami della valle sottostante, gli architravi e le cornici che adornano le finestre di vecchia manifattura, i balconi e i frontali di portoni in tufo. Si possono visitare le numerose case fornite di feritoie, come quella della famiglia Osseo, dei Bassarèo, dei Cuvelli, dei Barone. Si può inoltre passeggiare per i numerosi viottoli a larghezza d'uomo o sostare nelle piazzette in cui è facile immaginare la vivacità e l'armonia che un tempo regnava fra vicini. Il centro storico è racchiuso da mura di cinta medievali che ancora, in buona parte, si conservano intatte. Di notte, piccole luci di un intenso colore giallo illuminano questo prezioso patrimonio rurale, contribuendo a dargli un aspetto più suggestivo e caratteristico. Uno storico locale definisce questo borgo "un testimone autentico, muto ed eloquente nello stesso tempo, dei secoli passati".
Ambiente marino
L'ambiente marino, invece, è tutelato dalla presenza dell'"Oasi Blu Isca" e dal relativo CEAM, (centro educazione ambiente marino) gestiti dal WWF. Questa piccola area marina, istituita dal 1991, presenta la tipica flora e fauna mediterranea, racchiusa intorno agli scogli d'Isca che s'inabissano fino ad incontrare a 25 mt di profondità un magnifico fondale. Attaccati agli scogli vivono gorgonie, ricci, spirografi, margherite di mare, paramuricee mentre polpi, scorfani e aragoste si nascondono nei meandri rocciosi e nella sabbia assieme a madrepore arancione e stelle marine. Simbolo dell'Oasi è la cernia, preda ambita per l'apprezzata qualità della sua carne, secondo piatto dei numerosi ristoranti locali. Sotto la superficie dell'acqua cresce una foresta sottomarina popolata da praterie di poseidonia, donzelle pavonie, saraghi, cefalotti dorati e occhiate, da branchi di castagnole e di salpe dai riflessi dorati. Oltre all'accentuata presenza di gabbiani e di ballerine, si possono talvolta osservare gli aironi che sostano sui due scogli. Il clima è salubre, temperato ed asciutto anche se dominato da venti marini. La vicenda delle stagioni si gioca esclusivamente tra un inverno mediamente ampio e abbastanza freddo e una lunghissima estate calda e secca.
La natura
Il patrimonio naturalistico e vegetazionale è ricco d'arbusti, alberi di modesta dimensione, boschi e pinete. Esso contribuisce a formare la macchia mediterranea, comune ai numerosi paesi della costiera tirrenica, che caratterizza il versante ovest della Calabria. Salendo per l'entroterra montuoso troviamo l'acero, il frassino e l'ontano, alle quote medie ci sono boschi di querce, d'abete, di pino, di faggio e di castagno, mentre la pianura è intrisa d'alberi da frutto, cespugli di ginepro e ginestra, piante aromatiche di salvia, rosmarino, capperi, finocchio selvatico, origano, e manti di menta e basilico. Il bacino idrografico raccoglie numerosi ruscelli ed il fiume Veri, lungo 7 Km, che nasce dall'entroterra collinare, bagna la campagna circondante coltivata a terrazze e raggiunge il mare. La gran biodiversità che caratterizza il versante sud della collina del paese ed il suo fondovalle consta di circa 200 specie di vegetali e 130 specie animali e rappresenta uno dei numerosi ambienti naturali locali da preservare e tutelare.